Men with Huge Camera

George R. Lawrence: 1891, storia di un fotografo commerciale

Le mail da aspiranti fotografi alla ricerca di consigli non mancano mai, e il più delle volte mi ritrovo a soffermarmi su una particolare e inestimabile dote: la pazienza. Benjamin Franklin recitava: “Chi ha pazienza può ottenere ciò che vuole” e di certo George R. Lawrence lo sapeva bene.

George R. Lawrence

George L. Lawrence ha iniziato come fotografo commerciale nel lontano 1891. Aprì la sua prima sala posa, “The Lawrence Portrait Studio” all’angolo tra la Yale Avenue e la 63esima di Chicago, in condivisione con un collega. Le problematiche dell’epoca legate all’uso dei flash consistevano nel saper gestire il magnesio, poiché esplodendo bruciava le pareti, i visi e creava fumi in quantità. “Flashlight Lawrence“, così venne soprannominato, riuscì dopo tantissimi tentativi a contenere il problema con una nuova formula di magnesio e dei contenitori di fumo, diventando così il più rinomato fotografo specializzato in luce artificiale dello Stato.

La pazienza e l’intraprendenza con cui affrontò queste sfide lo portarono alla più celebre delle sue avventure, per la quale ancora oggi viene ricordato, e cioè la creazione della Mamut: una gigantesca macchina fotografica dal peso di 635 kg e contenente un negativo, di 220kg, composto da una lastra di vetro da 2 mt. x 1,30 mt. Un’impresa titanica di Lawrence ideata appositamente per fotografare il nuovo treno della Chicago & Alton Railway, The Alton Limited. La richiesta dei dirigenti era stata di certo fuori misura: una fotografia unica con la quale ritrarre l’intero treno (160 mt).

janice petterchak

Purtroppo non sono note le cifre del compenso, suppongo notevoli, ma sono assolutamente certo lo abbiano agevolato nel progetto delle fotografie panoramiche ad alta quota svoltosi negli anni a seguire con l’uso di palloni ad aria e aquiloni.
Raggiunse l’apice in occasione del terremoto di San Francisco del 1906, durante il quale realizzò uno scatto con un pallone a gas all’altezza di 600 mt., commissionato dal quotidiano locale San Francisco Examiner. “Pioveva, e il cavo si bagnò. L’otturatore non voleva saperne di scattare. Per un po’ il progetto sembrava destinato al fallimento, ma all’improvviso il sole uscì e il cavo si asciugò. Da una quota di 600 mt. Lawrence riuscì a scattare la fotografia panoramica di San Francisco totalmente distrutta dagli incendi” recita un articolo di Janice Petterchak.

lawrence san francisco ruins

George R. Lawrence ci insegna come testardaggine, talento e coraggio possano fare la differenza. La pazienza sarà sempre premiata dal riconoscimento, da parte dei clienti, che ci premieranno scegliendoci. Così è successo ad un fotografo commerciale del secolo scorso, così succederà a noi.

Photos courtesy by Chicago Historical Society

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2 commenti

  • Aniceto Antilopi 12 Luglio 2013   Rispondi →

    Ho visto e apprezzato il suo commento sul nostro blog. Trovo qui un ritratto di Lawrence che non conoscevo, ma soprattutto vedo sul suo sito immagini di notevolissima fattura.
    Complimenti !
    Aniceto Antilopi

    • Giulio Riotta 12 Luglio 2013   Rispondi →

      Non è stato facile trovare il ritratto di Lawrence, ma ne è valsa la pena. Grazie mille per la visita! A presto.

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